Confcooperative

Giuliano Accomazzi

8 Giugno 2020

Una vicinanza da rivedere, ripensare, ritrovare, oggi.

Social housing, coabitazione solidale, Family hub sono alcuni dei servizi e le parole di uso quotidiano per la Cooperativa Sociale Giuliano Accomazzi, che nasce a Torino nel 1989.

Le persone e le relazioni al centro: è la missione della cooperativa Accomazzi

I soci e le socie della cooperativa si occupano dei bisogni sociali, educativi ed occupazionali della comunità, concentrandosi particolarmente su famiglie e ragazzi in situazioni di disagio.

E per garantire il necessario supporto alle famiglie, per consigliare in ambito lavorativo, educativo o interculturale, devono saper creare e curare profonde relazioni di fiducia con gli utenti.

Gestione dell’emergenza COVID-19: il momento per innovare (veramente)

Proprio questa necessità di entrare in contatto con le persone ha reso gli ultimi mesi complessi per i soci e i lavoratori della Cooperativa Accomazzi, poiché è emersa la necessità impellente di ripensare la modalità e gli spazi delle relazioni, di tutte le relazioni, di andare a mettere in discussione, cioè, tantissimi gesti quotidiani che all’improvviso non sono più stati possibili.

Margherita Francese, presidente della cooperativa, con emozione, orgoglio e il piglio di chi non si scoraggia, ci racconta che l’unico modo di attraversare questi momenti è stato pensare che questa fosse un’occasione per dare corpo ad una parola che troppo spesso viene usata in modo superficiale: innovazione.

Questo è il momento per innovare ci dice e aggiunge: veramente. 

Online: un supporto che funziona

Lo spiazzamento iniziale ha fatto pensare che fosse impossibile riconvertire alcune azioni dei progetti in attività on line, tuttavia la voglia di proseguire il lavoro, di essere utili, di sentirsi profondamente in “cooperativa” ha aiutato a pensare in modo nuovo.

Gli operatori hanno acquisito in poco tempo delle competenze che non avevano e che ora saranno in grado di utilizzare quotidianamente e così gli educatori, le educatrici, le cuoche, i cuochi, si sono reinventati videoblogger.

Le famiglie e i professionisti si scambiando idee, video, consigli; c’è tanto dialogo e tanta presenza. I video prodotti diventano più belli e più consapevoli settimana dopo settimana e i sorrisi dei protagonisti diventano sempre più convinti e sicuri.

Il tutto ha trovato casa nel Blog della Cooperativa Giuliano Accomazzi, attraverso il quale si mantiene il dialogo con gli utenti e le famiglie.

Prima di questo lockdown nessuno si sarebbe aspettato così tante idee nuove. Certamente la crisi, l’impossibilità dei ragazzi di recarsi fisicamente nei centri diurni ha avuto un grande impatto sul rapporto con le famiglie.

Infatti, una delle relazioni che è mutata di più è quella con i genitori, normalmente in una posizione periferica e ora improvvisamente al centro della vita quotidiana e in casa con i propri figli per giornate intere. 

La cura

Insieme all’ottimismo e alla capacità unica di trovare nel grande stravolgimento le notizie belle, Margherita Francese non dimentica la grande preoccupazione per la salute della cooperativa stessa.

Messi a dura prova da un lockdown i cui tempi di uscita erano decisamente oscuri, la cooperativa Accomazzi, allora, ha cercato di non sprecare sulle strutture chiuse, di risparmiare dove era possibile e poi si è concentrata sulla costruzione del blog per comunicare con le famiglie. 

Margherita sottolinea,

Tra i soci e i colleghi si condivide il sentimento di incertezza e adattamento: ci ritroviamo a pensare soluzioni che dopo poco bisogna modificare o riconvertire poiché gli eventi si susseguono a ritmo incalzante, le norme e le situazioni cambiano costantemente e allo stesso modo la risposta delle cooperative deve adattarsi. 

È cruciale qui non solo la propensione all’innovazione e la capacità di riconversione, ma anche l’abitudine a rielaborare il proprio lavoro costantemente. 

Da questo dialogo emerge un’altra parola chiave, oltre ad innovazione: cura.

La cura è centrale. Non solo verso i malati, ma cura dei soci e delle socie,  delle persone che sono “appese”, in cassa integrazione, in famiglie sotto grande stress, chiuse in casa con umori e stati mentali spesso sconosciuti e sicuramente inaspettati.

L’impresa sociale Giuliano Accomazzi in pochi dati

Settore e categoriaImpresa sociale cooperativa mista A e B
Attivitàservizi educativi e socio assistenziali alla persona, servizi di abitare sociale, servizi all’infanzia, interventi di sviluppo locale, interventi nelle scuole, gestione attività di commercializzazione abito usato e laboratorio di riuso, upcycling e inserimento lavorativo di donne fragili
Fatturato 2019 € 3.248.544
Soci82
Lavoratori totali115
Percentuale di presenza femminile91%
Collaboratori esterni8
Sede principale (Provincia)Torino
Sito webhttp://www.coopaccomazzi.it/
SocialFacebook
Territorio di riferimentoTorino e area della Città metropolitana

Il progetto Storie di cooperazione

Il progetto Storie di cooperazione nasce per raccontare l’esperienza delle tante e belle realtà che operano nel quotidiano, spesso in silenzio e ignorate dai media. Le Storie di cooperazione sono affidate a Enrico Gentina, che rac­co­glie le testi­mo­nian­ze del­le coo­pe­ra­ti­ve e ne scrive la narrazione.