Tullio Quaranta, direttore della cooperativa Codè Crai Ovest, ci racconta l’esperienza di una realtà che ha vissuto il lockdown in maniera totalmente opposta alla maggior parte del paese.
Mentre le attività chiudevano, mentre milioni di persone erano tenute a rimanere in casa per evitare il diffondersi del contagio, chi si occupa di distribuzione e di vendita di prodotti di prima necessità si è trovato non solo a proseguire il proprio lavoro, ma a doverlo spesso stravolgere proprio in conseguenza dei decreti ministeriali.
Tutto il settore in cui opera da anni la cooperativa ha dovuto far fronte ad un aumento enorme della domanda e alla necessità di adeguare le procedure, i turni, i luoghi di lavoro, alle enormi novità in termini di sicurezza dei lavoratori e dei clienti nei punti vendita.
La realtà di Codè Crai Ovest è complessa. La cooperativa è composta da:
Le parole chiave a cui si fa riferimento nella pianificazione del lavoro e nell’attività quotidiana sono senza dubbio: qualità, servizio, vicinanza ai consumatori e prezzi equilibrati.
Per comprendere in toto l’esperienza cooperativa non si possono quindi trattare questi aspetti in modo indipendente.
La sede di Codè Crai Ovest Cooperativa si trova a Leinì, ci spiega l’Ing. Quaranta, che da gennaio di quest’anno è diventato Direttore Generale. Anni fa eravamo in via Reiss Romoli, a Torino, ma allontanandoci siamo riusciti ad espanderci e ora il nostro stabilimento misura 40.000 metri quadrati.
Questo ha giocato a vantaggio della cooperativa negli ultimi mesi, infatti, a differenza di molti, Codè Crai Ovest aveva a disposizione quattro diversi ingressi alla propria sede e questo ha fatto sì che l’organizzazione del lavoro in base alle nuove norme sanitarie fosse più semplice da coordinare.
La cooperativa aveva già iniziato un processo di diminuzione dei prezzi dei prodotti a marchio Crai, quando è iniziata la crisi sanitaria.
A quel punto, dopo un breve momento di preoccupazione sia per l’attività, sia per il servizio al socio, che cambiava radicalmente e si complicava, si è deciso di continuare la politica di diminuzione dei prezzi ed è stata istituita velocemente una task force di emergenza, coordinata dal responsabile della sicurezza.
Lo smart working e i permessi sono stati sfruttati da subito, è stata istituita l’assicurazione per tutti i dipendenti in caso di ricovero e soprattutto di terapia intensiva.
Per chi non poteva evitare di recarsi sul posto di lavoro sono state prese le precauzioni necessarie a permettere a tutti di svolgere la propria attività in sicurezza, con mascherine e guanti sin dai primi giorni e in seguito con l’implementazione di pannelli in plexiglass nei punti vendita.
Quando è stato eseguito il test sierologico, quattro dipendenti sono risultati non negativi e per loro è stato eseguito il tampone, tassativamente a carico dell’azienda.
La reattività nel pianificare e mettere in atto nuove prassi e misure di sicurezza ha reso più agevole l’attività intensa e sotto pressione degli ultimi mesi.
A differenza della maggioranza dei settori, che sono stati costretti ad abbassare le serrande durante la quarantena, la cooperativa Codè Crai Ovest ha in alcuni momenti addirittura triplicato il fatturato grazie alla maggiore quantità di prodotti venduti e l’e-commerce ha visto una crescita inimmaginabile, con un’entrata di circa 600.000 euro in tre mesi.
Ovviamente non sono mancati i sacrifici: la cooperativa serve Piemonte, Liguria, Lombardia e Val d’Aosta e le consegne (normalmente 3 a settimana) sono diventate giornaliere.
Di conseguenza i turni sono molto impegnativi, con ricevimento merci fino alle dieci di sera e spesso preparazione della merce per le consegne fino alle due di notte.
Dall’altro lato, i lavoratori degli uffici che non erano utili alla produzione sono stati messi in cassa integrazione (hanno poi ricevuto un bonus pari al 20% dello stipendio, una cifra che va a compensare quanto era stato loro trattenuto).
Anche il personale che viaggia di punto vendita in punto vendita è stato bloccato, ma si è dimostrato disponibile ad aiutare in negozio o nei magazzini.
Con il risparmio dato dalla cassa integrazione, la cooperativa ha deciso di dare possibilità di stage a tre tirocinanti per la durata di sei mesi.
I punti vendita di Codè Crai Ovest sono molto radicati nel territorio. Sono presenti nelle città, ma anche nei paesi montani, nelle località di provincia e nelle cittadine di mare.
Servono una comunità limitrofa, limitata, di prossimità.
I clienti sono spesso le persone del quartiere: ci si conosce, si instaura un rapporto di fiducia con i dipendenti e proprio gli addetti alla vendita sono stati in prima linea durante l’intera crisi sanitaria.
Tutte le persone impiegate nei punti vendita hanno dovuto mantenere la calma, mettere i clienti a proprio agio, gestire lo stress e la paura in uno spazio relativamente piccolo.
In questi mesi tutti sono stati costretti a rivolgersi ai negozi di prossimità e ciò ha fatto sì che ne riscoprissero il valore. In questo processo, il ruolo degli addetti alla vendita, attenti a rimanere in dialogo con i clienti, è stato centrale.
La cooperativa lo ha riconosciuto, raccogliendo testimonianze dei dipendenti dietro il plexiglass.
L’iniziativa Eroi Locali sarà presto sul sito web di Codè Crai Ovest per dare visibilità alle storie dei negozi e soprattutto del personale Crai.
Settore e categoria | Società Cooperativa ispirata a valori mutualistici, senza fini di lucro |
Fatturato 2019 | €316.324.000,00 |
Soci | 179 |
Percentuale di presenza femminile | 29% |
Collaboratori esterni | – |
Sede principale (Provincia) | Torino |
Sito web | www.code-crai.it |
Social | – |
Territorio di riferimento | Piemonte – Liguria – Valle d’Aosta e Lombardia |
Il progetto Storie di cooperazione nasce per raccontare l’esperienza delle tante e belle realtà che operano nel quotidiano, spesso in silenzio e ignorate dai media. Le Storie di cooperazione sono affidate a Enrico Gentina, che raccoglie le testimonianze delle cooperative e ne scrive la narrazione.