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Confcooperative Piemonte Nord

Pubblicato il 15 Novembre 2022

Lo stato di salute delle cooperative – gli interventi del Presidente Gallo

Lo scorso 27 settembre si è tenuto a Torino l’annuale appuntamento sull’indagine basata sullo stato di salute delle cooperative torinesi, mentre il 3 novembre a Novara si è svolto il primo evento di presentazione dei risultati raccolti sul territorio del VCO, Biella, Novara e Vercelli. 

Lo stato di salute delle cooperative torinesi della Città Metropolitana di Torino  

L’indagine torinese, arrivata al suo sesto anno, è stata presentata a Palazzo Birago, sede della Camera di Commercio di Torino, dove sono stati raccontati i dati sull’andamento delle cooperative torinesi nel 2021 e nel primo semestre 2022. Quest’anno, per la prima volta, oltre a Confcooperative Piemonte Nord e Legacoop Piemonte ha partecipato alla realizzazione della ricerca anche AGCI Piemonte. L’incontro è stato un significativo momento di confronto con i principali attori cooperativi che operano sul territorio torinese, infatti, l’evento arrivato al suo sesto anno, ha acquisito sempre maggiore importanza, portando ad un ampliamento della platea delle cooperative coinvolte. 

Nel comunicato stampa della Camera di Commercio di Torino, il Dottor Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, afferma: 

La ripartenza del settore cooperativo è tangibile nei nostri dati: prevalgono le dichiarazioni di aumento del fatturato e dell’occupazione e cresce il numero di ottimisti. Permangono tuttavia storiche criticità strutturali, come il costante calo del numero di imprese o la limitata presenza di cooperative giovanili, ma anche fattori di preoccupazione più recenti come l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.  

Intervenuti, in questa importante occasione, i presidenti delle associazioni, Giovanni Gallo, Presidente di Confcooperative Piemonte Nord, Dimitri Buzio, Presidente di Legacoop Piemonte, Giuseppe D’Anna, Presidente di AGCI Piemonte Associazione Generale Cooperative Italiane. 

Il nostro presidente Giovanni Gallo evidenzia la difficoltà del periodo storico legato alla pandemia e alla post pandemia, sottolineando che il sistema cooperativo ha saputo resistere, nonostante le evidenti problematiche. Ora però i timori sono rivolti alla crisi energetica e alle difficoltà nel fronteggiare i costi che le imprese dovranno sostenere. Importante sottolineare anche il tema della valorizzazione delle risorse e delle possibili soluzioni che possono arginare le ripercussioni della crisi energetica, puntando su soluzioni alternative, come le comunità energetiche.  

Qualche dato

Emergono diverse considerazioni dall’esposizione dei dati inerenti al primo semestre 2022, che fanno emergere il conteggio di 1.207 cooperative attive nella città metropolitana di Torino, cioè lo 0,6% di tutte le imprese del territorio, il 43% del sistema cooperativo piemontese e l’1,6% di quello italiano.  

Al primo semestre 2022 le cooperative si concentrino maggiormente nel settore terziario: al suo interno, i servizi prevalentemente orientati alle imprese, che raccolgono il 41,5% del totale, registrano una riduzione del -1,2% sulla consistenza dell’anno 2021; seguono i servizi rivolti alle persone (il 26,9%), che restano stabili. Se si analizzano le componenti imprenditoriali, il sistema cooperativo, rispetto all’insieme delle restanti forme giuridiche, si caratterizza per una più alta presenza di imprese femminili (340), il 28,2% a fronte del 22,3% delle restanti imprese con altre forme, mentre è decisamente più bassa quella delle straniere (66), il 5,6% contro il 14%, e delle giovanili (33), il 2,7% verso il 10,1%. Rispetto al 2021, nel primo semestre 2022 risultano stabili sia le cooperative straniere, sia quelle giovanili, seppure entrambe in netta diminuzione nel quinquennio 2017-2021, mentre salgono le realtà con prevalenza femminile.  

A questo riguardo, il Presidente Gianni Gallo sottolinea I dati raccolti dall’indagine evidenziano quindi particolare preoccupazione per la situazione energetica, a tutti i livelli. Non tanto il modello cooperativo, quanto i valori cooperativi sono un pezzo della soluzione a questo problema, perché quando iniziamo a ragionare di territorio, di comunità energetiche, quando parliamo di cluster territoriali, stiamo parlando non del modello imprenditoriale cooperativo, in automatico, ma dei valori del nostro modello imprenditoriale, come anche quando parliamo di attenzione alle persone, al territorio, quando pensiamo al ripensamento di alcuni modelli di consumo facciamo riferimento a valori del modello imprenditoriale cooperativo. Sicuramente un pezzo di passaggio della soluzione è ritrovare i valori della cooperazione nel proprio modo di approcciarsi allo stile di vita. Siamo dentro il problema, ma siamo anche parte della soluzione. Le imprese femminili e di stranieri sono in crescita. Si tratta di segnali che fanno parte del mondo cooperativo e della capacità del sistema cooperativo di essere una parte significativa del sistema produttivo. 

Determinante risulta essere il coinvolgimento dei giovani e L’importanza di investire sulle cooperative giovanili, che vuol dire coinvolgere una fascia d’età che si è ristretta notevolmente negli anni e non è un dato da sottovalutare quando parliamo di numero di imprese. È importante notare come le nostre cooperative giovanili si incrociano con la longevità delle imprese poiché continuano a lavorare nel tempo e questo evidenzia, la nostra determinazione nel continuare a promuovere, su un territorio come il nostro, l’imprenditorialità giovanile.  

A questa indagine hanno risposto nel complesso 283 cooperative – con un ottimo tasso di restituzione pari al 24%, superiore a quello dell’anno precedente (19%). A beneficiare di una ripresa economica sono soprattutto i settori che già nel 2021 hanno registrato miglioramenti: le cooperative di produzione e lavoro nel 47,0% dei casi confermano un incremento del fatturato, seguono le imprese di turismo, cultura e sport (il 42,9%). Le statistiche del primo semestre 2022 evidenziano che più di 1.200 sono le realtà presenti sul territorio, che producono 2,3 miliardi in valore della produzione e impiegano oltre 41mila addetti. Considerevole la presenza di imprese femminili, limitata quella di straniere e giovanili. Permangono fattori di preoccupazione e alcuni ostacoli nel favorire l’aggiornamento delle competenze.

Lo stato di salute delle cooperative del VCO, Novara, Biella, Vercelli 

Il 3 novembre, a Novara, sono stati presentati i dati della prima indagine realizzata dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, sullo stato di salute delle cooperative nelle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO con riferimento all’anno 2021 e al primo semestre 2022.  

Obiettivo della prima edizione dello studio è quello di scattare una fotografia del mondo cooperativo nell’Alto Piemonte, mettendone in evidenza caratteristiche salienti e aggiornate, oltre alle prospettive per il futuro ha spiegato in apertura dei lavori Angelo Santarella, vice presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte La cooperazione rappresenta una modalità di fare impresa capace di mettere al centro le persone e pertanto può svolgere un ruolo significativo per la crescita economica e sociale del nostro territorio. Illustra i dati Rocco Casella, responsabile Pianificazione strategica e informazione economica della Camera Commercio Le cooperative attive sono 602 e rappresentano circa 1’1% delle imprese attive nell’Alto Piemonte, un dato solo apparentemente modesto, dal momento che in esse operano 26.578 addetti, ben il 10% di quelli complessivi del territorio, per un valore della produzione pari a 1,9 miliardi. Si tratta di un universo eterogeneo che comprende sia micro imprese sia realtà più strutturate, specie della distribuzione commerciale, e che abbraccia tutti i vari settori di attività economica, con una forte vocazione per il terziario.

La ricerca ha coinvolto 94 cooperative, con un tasso di restituzione pari al 16%. 

L’analisi ha evidenziato più entrate e meno disoccupati, perché, come ha sostenuto Giovanni Gallo, presidente di Confcooperative Piemonte Nord, la prima risposta alla crisi non è lasciare a casa le persone. Se da un lato ci sono delle complessità che si riflettono sul fatturato e sulla vita delle aziende, possiamo dire che il sistema cooperativo fino a oggi è riuscito a non perdere occupati per strada e non lasciare i propri soci in difficoltà

Le imprese devono affrontare una serie di complessità, dall’emergenza pandemica, alla crisi energetica, per il Presidente Giovanni Gallo, però, il sistema cooperativo ha al suo interno alcuni piccoli anticorpi che sta utilizzando. È chiaro che se la cosa dovesse continuare diventerà complesso anche per noi, ma i dati di oggi rappresentano alcuni piccoli segnali di tenuta, almeno dal punto di vista occupazionale

Segnali positivi

Un significativo aspetto riguarda l’attenzione che Confcooperative Piemonte Nord riserva per l’innovazione e la capacità di creare sinergie di significativo valore, creando collaborazione con l’Università del territorio per promuovere la forma di impresa cooperativa tra gli studenti. Infatti, il valore della cooperazione è proprio quello di riuscire a tenere insieme realtà, persone e settori apparentemente distanti, esprimendo il senso di comunità.

Importante sottolineare il valore aggiunto delle cooperative di comunità che, sempre più spesso, stanno diventando strumento per prevenire lo spopolamento delle aree interne e, allo stesso tempo, valorizzano la ricchezza e le specificità dei luoghi di riferimento

Comunicati stampa

Comunicato stampa Camera di commercio di Torino

Rassegna stampa Camera di commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte