Confcooperative

Confcooperative Piemonte Nord

Pubblicato il 24 Ottobre 2022

INNOVAZIONE, RESPONSABILITÀ E AMORE

CON ENRICO GENTINA, LICENZIATARIO DEL TEDX TORINO

Confcooperative ha due chiodi fissi. Sono, da sempre, i punti su cui si fonda la nostra organizzazione.
Ci focalizziamo instancabilmente sulla condivisione e sulla contemporaneità.

È un meccanismo automatico che caratterizza il DNA delle cooperatrici e dei cooperatori e che rappresenta, in maniera chiara, la prova tangibile dei modi, che usiamo per essere impresa.

Premessa

Sempre legati alla materia “tempo”, combattiamo le mode, effimeri processi e dedichiamo le nostre energie alla condivisione nella contemporaneità per cercare nuovi parametri, nuovi orizzonti in cui trovare terreni fertili attraverso i quali diventiamo fini conoscitori di materie nuove. Perché, in fondo, anche la nostra Storia dimostra come la conoscenza abbia mosso tutti i cammini degli esseri umani e sia stata il motore di ogni decisione. Da quando abbiamo iniziato a posare le prime tracce, da quando abbiamo donato memoria ai nostri passi noi mutiamo la società, cambiamo i connotati di ciò che chiamiamo case, città, nazioni elevando i processi quotidiani. Noi siamo innovazione da sempre.  

È stato naturale incontrare e stabilire intese con altre realtà che hanno i nostri stessi punti di vista. Tra questi abbiamo da subito creato un forte legame con TEDxTorino: mandatari, per la comunità torinese, della nota conference americana, che mette i riflettori su temi culturali, tecnologici e scientifici.
TED, nata come conferenza annuale nella Silicon Valley, ha poi aumentato e ampliato il suo spettro di azione diventando un appuntamento annuale dando vita ad altri format: TEDx sono le conference mirate alla comunità locale; TEDSalon sono piccoli eventi che approfondiscono alcune tematiche prima della conference classica e annuale; TEDSummit sono delle sessioni di brainstorming con alcuni speaker di TED, mini palestre in cui cimentarsi in esercizi costanti con i membri dei TED. Gli eventi TED prevedono un piccolo palco e su di esso una personalità che porta la propria esperienza declinata per il tema dell’edizione. In tutti questi anni le conference TED sono state la vetrina di moltissimi argomenti e, in tutte le edizioni e tutte le tematiche hanno sempre seguito un unico filo rosso: hanno posto l’accento sul presente in maniera completa.  

Innovazione e programmazione

Concetti della modernità, due linguaggi che fanno parte del quotidiano e che parliamo in maniera ormai matura. È nel movimento continuo dei temi della nostra contemporaneità, che abbiamo deciso di analizzare, approfondire e interpellare anche il mondo TED. 

I progressi nell’istruzione, nella salute e in tutto quello che si riflette nella società, mostrano il ruolo dell’essere umano come un innovatore instancabile. Di questa premessa, semplice e diretta, abbiamo parlato con Enrico Gentina -licenziatario di TEDx Torino- che ci ha fatto entrare in un mondo vivo di idee, responsabilità e valore. 

La scommessa del mondo TED, il cuore dell’innovazione, è che esistano delle idee che vale la pena raccontare e che queste idee siano rivoluzionarie quando sono patrimonio condiviso di più persone. Quindi trent’anni fa il mondo TED ha un’idea, che ora è scontata, banale, ma che prima non lo era affatto: le idee possono essere comunicate velocemente e messe a disposizione sul web. Questa “ossessione” del rendere le idee fruibili sulle piattaforma internet ha creato uno stile dove al centro resta lo spunto che TED comunica innovazione e la mette a disposizione per ciascuna persona». 

Questione di responsabilità 

Gentina ci ricorda che ogni idea, ogni intuizione e il modo con cui queste si diffondono hanno un peso da sostenere.  

Da dodici anni a questa parte esistono i TEDx, eventi in stile TED organizzati localmente: l’organizzazione dà la licenza a persone o comitati organizzativi per usare il proprio marchio. Qui entra in gioco il tema della responsabilità rispetto alla casa madre: se non si rispettassero gli standard avremmo un marchio depauperato quindi la sfida è restare sulla qualità altissima con opportunità diverse. Questo spinge a dedicarci alla comunità locale con eventi personalizzati e allo stesso tempo permette di avere un riflettore globale, attraverso la condivisione e il movimento TED, su un palcoscenico più piccolo. Successivamente si passa ai contenuti e questo apre la strada alla seconda responsabilità che ci riguarda nell’organizzazione: tutto viene organizzato da volontari, non c’è business e quindi si deve creare una forte rete tra partner per poter portare avanti l’intero processo e si deve essere responsabili anche nei confronti dello staff di volontari a cui far vivere un’esperienza entusiasmante»

Contemporaneo e vivo, TEDX tra nuove suggestioni e tradizione 

Dopo aver acquisito consapevolezza sullo spirito TED, iniziamo a osare e facciamo con il nostro ospite uno sforzo che ricalca la visione quasi pioneristica di questa organizzazione che ha sempre anticipato, negli anni, alcuni dei temi che poi sono entrati nella nostra quotidianità.  

Quasi a bruciapelo proviamo ad immaginare un’inedita edizione TEDx Torino nel 2050. Ridiamo. Ci rendiamo conto che è come un sogno lontano, ma qualche suggestione affiora.  

Nel 2050 non ci vedo nessuna macchina volante o altro: mi premerebbe concentrare l’attenzione, come fatto negli ultimi mesi, sul rispetto della persona. Nel 2050 sarebbe importante un TED nel quale si indagasse a che punto sono le relazioni e quali potrebbero essere i passi successivi nella comunicazione perché questa è la base su cui si fondano gli eventi TED. Forse può sembrare banale ma dall’organizzazione centrale ci viene chiesto di imbandire una tavola con dei cupcake a fine evento; se all’inizio può sembrare una richiesta anche abbastanza bislacca vi garantisco che è la maniera più efficace di networking che io abbia mai visto

Una tradizione che è stata modificata a seguito della pandemia. Chiediamo poi a Gentina come TED ha risposto a tutto il mutamento di quei mesi. 

Ci sono due aneddoti che mi piace raccontare: appena si è chiuso tutto Chris Anderson, il capo di TED, manda una mail ai licenziatari sparsi per il mondo dicendoci “Domani alle 16 devo dirvi una cosa” e ci illustra come TED si sarebbe posta rispetto a tutta la situazione presente. Nasce così il TEDConnect cioè una chiacchierata in un’oretta, tutti i giorni a un certo orario con un ospite per condividere in diretta i pensieri su ciò che sta succedendo. Questo voleva dire fare lo sforzo quotidiano di essere comunque contemporanei, guardarci attorno ed essere presenti nella realtà. Due mesi dopo è nato un altro format: TEDCircles in cui persone parlano di un TEDTalk dopo averlo visto, il tutto attorno a una tavola rotonda. Per farlo ci è stata messa a disposizione una piattaforma nuova per facilitare il nostro lavoro con uno strumento dedicato: un salto di qualità non indifferente. Un altro aspetto, secondario ma a mio avviso importante è stata la bellezza di tornare in presenza, a Torino nella nostra edizione dopo i due anni di pandemia: mille persone a parlare di gentilezza e a emozionarsi per il ritorno a eventi dal vivo

Una lingua comune 

A questo punto ci avviamo alla conclusione della nostra intervista e decidiamo di lanciare una suggestione quasi utopistica ma attuale: il lancio di una edizione che preveda speaker under venti e un pubblico esclusivamente over cinquant’anni. La risposta che riceviamo, la visione di Enrico, ribalta il punto di vista classico e ci riporta ai temi sulla responsabilità. Ancora una volta ne restiamo suggestionati.  

Un evento così penso sia necessario in questo momento. Abbiamo un tema di divario generazionale unico in questa contemporaneità e il mondo in cui stanno vivendo gli under venti è totalmente diverso da quello dei cinquenni nonostante il mondo sia lo stesso. Mi riferisco a dei frame completamente opposti sia in termini di facilità tecnologica ma soprattutto in termini di visione del futuro e qui entra in gioco il tema della disillusione che gli over cinquanta fanno fatica a capire. Sarebbe interessante un TED che trovasse il modo di dare voce ai ventenni perché non basta soltanto un microfono acceso: serve capire come arriviamo a costituire una voce vera. La soluzione è trovare il modo per far dialogare per davvero questi due spicchi generazionali perché se accendo il microfono ma ci metto un linguaggio che non capisce nessuno è come se il microfono fosse spento. Quindi non sto dicendo alla generazione più giovane che deve parlare come quella più matura o viceversa ma mi riferisco all’educare i ventenni e i cinquantenni a parlarsi, a trovare le domande e i canali. Questa sfida è interessante, ma confesso che anche io stesso non saprei come vincerla, perché ci vuole un attimo a mettere telecamere e luci e far parlare ma non basta: serve un lavoro di emersione su quelli che sono le urgenze, un’emersione che possa mettere in grado chi non ha gli strumenti di capire quello e altri linguaggi

LAVORO E AMORE, UNO SGUARDO ALLE NOVITÀ DI TEDX TORINO 

Mentre ci salutavamo riusciamo anche a farci dare qualche informazione sui prossimi eventi, lasciandoci guidare dalle anticipazioni di Enrico Gentina.  

Il 24 ottobre abbiamo un piccolo appuntamento che riguarda il lavoro: 4 talk sul futuro di quel mondo, provando a raccontare le generazioni più giovani, riferendoci non solo i ventenni, ma anche ai trentenni e alla direzione del mondo del lavoro. Il 19 febbraio ci sarà poi la conference che si chiamerà “Un incondizionato amore dell’essere umano” perché ci piaceva avere un’edizione che contenesse, nel titolo, la parola amore. L’edizione tratterà della centralità dell’amore e sarà declinata in talk che toccheranno anche argomenti “tecnici” che dimostrino che la tecnologia non è fine a sé stessa ma determina il cambiamento e continua a porre l’essere umano al centro

IN CONCLUSIONE 

Il TEDx TorinoSalon è un assaggio dell’evento TEDx Torino che si terrà a febbraio. In questa occasione il mondo TED si raccoglie per focalizzarsi su un tema importante e attuale. E il 24 ottobre si scaverà nel mondo del lavoro, interpellando quattro ospiti di rilievo per rovesciare quelli che sono i pensieri attorno al mondo del lavoro. È un cambio di prospettiva, una visione innovativa che vuole uscire dalla concezione classica del lavoro: primo tema da toccare con mano è l’importanza di lavorare in team, la forza che ne deriva da un gruppo ben organizzato con Rita Bellati -strengths Coach; saranno approfonditi i nuovi paramenti per un cambio nel mondo del lavoro sotto l’egida di Gianluca Di Cicco -partner di Deloitte Human Capital; si sonderà il terreno dei neet e le loro potenzialità con Giuseppe Garesio –amministratore delegato Synergie Italia; verrà indagato il concetto di lavoro non solo come luogo fisico ma anche come espressione di talento, passioni guidati da Guido Stratta –Direttore del personale e dell’organizzazione del Gruppo Enel. 

In questo movimento continuo di aggiornamento, in un’ottica di riflessione comune e condivisa sul mondo del lavoro l’augurio è che eventi come questi possano smuovere riflessioni potenti, riescano a dare una direzione e a instradare riflessioni importanti per la nostra società.  
Ai partecipanti è affidata, di contro, una grande sfida: accogliere un messaggio e coglierne l’importanza in un momento storico che vede la contemporaneità modificata.