Confcooperative

Theatrum Sabaudiae

21 Maggio 2020

Provare a mettersi in mezzo, e starci.

“Il nostro obiettivo è quello di tutelare la dignità professionale e competenze delle persone. Se non c’è cooperazione non si riesce a uscire da questa come da ogni altra situazione di difficoltà.”
Inizia così il nostro dialogo con Massimiliano Zutta, presidente di Theatrum Sabaudiae la cooperativa che da anni è impegnata nei luoghi dove la bellezza è custodia per accompagnare i visitatori a coglierne in pieno i significati e a godere delle collezioni presentate.

Cambiare pelle

Un lavoro difficile, come tanti lavori nell’ambito culturale. Il lavoro che è stato profondamente sconvolto dagli avvenimenti di questi mesi e che ora si getta dentro un momento di grande riflessione.

A partire dalla propria esperienza, dalla propria storia, dalla propria cultura cooperativa e professionale la cooperativa prova a continuare a recitare un ruolo importante nel panorama che si sta disegnando, contribuendo a dargli forma.

Il settore della cultura risulterà senza dubbio cambiato in profondità. 

Un’esperienza cooperativa come Theatrum Sabaudiae, che dal 1999 opera nei musei, dovrà necessariamente adattarsi ai tempi che verranno, cambiare pelle e rivedere i suoi 20 anni di storia.

Nella lunga intervista con il presidente Zutta emerge una realtà lavorativa solida che lavora con alcune delle principali realtà museali piemontesi con un ruolo centrale: quello del mediatore tra la gestione di collezioni d’arte e i pubblici.

Infatti, sebbene il target ultimo di Theatrum Sabaudiae siano i fruitori della cultura, ovvero i visitatori, i committenti della cooperativa sono gli enti pubblici o privati proprietari dei beni culturali, che senza dubbio hanno esigenze e bisogni diversi e a volte difficilmente conciliabili con quelli del pubblico. 

La missione…

La mission di Theatrum Sabaudiae è quindi proprio quella di fare quel che oggi chiamiamo Audience engagement provando a soddisfare i fruitori e allo stesso tempo permettendo agli enti di operare in sicurezza e secondo i propri regolamenti e la propria organizzazione interna.

… che fa i conti con il COVID19

Evidentemente quello dell’ingaggio del pubblico è uno degli aspetti più toccati dalla crisi sanitaria e dalle restrizioni che ne sono scaturite.

Le realtà che operano nel settore della cultura si sono scontrate con la chiusura dei musei e delle mostre di ogni tipo e hanno dovuto mettere in atto una vera e propria inversione di marcia: dall’approccio in presenza, con visite guidate già sold-out da sospendere o annullare, all’implementazione di innumerevoli strategie digitali per continuare il dialogo e la relazione con il pubblico. 

Anche Theatrum Sabaudiae si è trovata nella medesima situazione, con una serie di impegni che non si riescono ad onorare nei tempi prestabiliti, con incassi mancati e con un programma da rivedere quasi del tutto.

Il periodo primaverile è quello dove si concentrano più attività all’aperto e nei musei con i gruppi e le scuole, e la promozione su cui si è investito nei mesi scorsi non ha chiaramente potuto dare i suoi frutti.

Inoltre, con la Fondazione Musei si è fatto uno sforzo nell’ultimo mandato ricevuto e a partire dai mesi precedenti, per riuscire a offrire visite al pubblico fisse, in modo da garantire il servizio e quindi un impegno costante ai lavoratori anche in caso di un numero limitato di visitatori. Questa novità è stata accolta lentamente dal pubblico, ma ora naturalmente non può essere garantito il servizio. 

Inventare nuove modalità

La consapevolezza dei cooperatori è di dover cambiare appunto le modalità di lavoro, mantenendo però i princìpi saldi del lavoro cooperativo, senza perdere di vista l’obiettivo che è comunque la salvaguardia del lavoro dei propri soci e il focus sulle persone. 

L’auspicio è che realtà come Theatrum Sabaudiae possano essere parte attiva nel ripensamento, nell’immaginare soluzioni, nel sognare e concretizzare i sogni di un compartimento che impiega centinaia di persone solo in Piemonte.

Come vedi il vostro futuro?

È la domanda che abbiamo posto alla fine della nostra conversazione con Massimiliano, che risponde:

“Le difficoltà sono tante, gli imprevisti anche, ma quando sai di essere corretto, rispettoso e trasparente, rispettoso dell’individualità, hai già fatto una buona parte.”

La cooperativa Theatrum Sabaudiae in pochi dati

Tipologia di cooperativaCooperativa di produzione lavoro
SettoreTurismo e cultura
Anno di nascita1999
Fatturato 2019300.000€
Soci10
Percentuale di presenza femminile80%
Collaboratori esterni60 circa
Sede principaleTorino
Sito webwww.arteintorino.com
SocialFacebook
Territorio di riferimentoPiemonte con prevalenza di Torino e provincia
Incarichi esemplariFondazione Torino Musei
(Palazzo Madama, GAM, MAO)
Borgo Medievale di Torino
MAC (Mostra Archeologica di Chieri)
Fondazione Cosso al Castello di Miradolo (Pinerolo)

Il progetto Storie di cooperazione

l progetto Storie di cooperazione nasce per raccontare l’esperienza delle tante e belle realtà che operano nel quotidiano, spesso in silenzio e ignorate dai media. Le Storie di cooperazione sono affidate a Enrico Gentina, che rac­co­glie le testi­mo­nian­ze del­le coo­pe­ra­ti­ve e ne scrive la narrazione.