“Il nostro obiettivo è quello di tutelare la dignità professionale e competenze delle persone. Se non c’è cooperazione non si riesce a uscire da questa come da ogni altra situazione di difficoltà.”
Inizia così il nostro dialogo con Massimiliano Zutta, presidente di Theatrum Sabaudiae la cooperativa che da anni è impegnata nei luoghi dove la bellezza è custodia per accompagnare i visitatori a coglierne in pieno i significati e a godere delle collezioni presentate.
Un lavoro difficile, come tanti lavori nell’ambito culturale. Il lavoro che è stato profondamente sconvolto dagli avvenimenti di questi mesi e che ora si getta dentro un momento di grande riflessione.
A partire dalla propria esperienza, dalla propria storia, dalla propria cultura cooperativa e professionale la cooperativa prova a continuare a recitare un ruolo importante nel panorama che si sta disegnando, contribuendo a dargli forma.
Un’esperienza cooperativa come Theatrum Sabaudiae, che dal 1999 opera nei musei, dovrà necessariamente adattarsi ai tempi che verranno, cambiare pelle e rivedere i suoi 20 anni di storia.
Nella lunga intervista con il presidente Zutta emerge una realtà lavorativa solida che lavora con alcune delle principali realtà museali piemontesi con un ruolo centrale: quello del mediatore tra la gestione di collezioni d’arte e i pubblici.
Infatti, sebbene il target ultimo di Theatrum Sabaudiae siano i fruitori della cultura, ovvero i visitatori, i committenti della cooperativa sono gli enti pubblici o privati proprietari dei beni culturali, che senza dubbio hanno esigenze e bisogni diversi e a volte difficilmente conciliabili con quelli del pubblico.
La mission di Theatrum Sabaudiae è quindi proprio quella di fare quel che oggi chiamiamo Audience engagement provando a soddisfare i fruitori e allo stesso tempo permettendo agli enti di operare in sicurezza e secondo i propri regolamenti e la propria organizzazione interna.
Evidentemente quello dell’ingaggio del pubblico è uno degli aspetti più toccati dalla crisi sanitaria e dalle restrizioni che ne sono scaturite.
Le realtà che operano nel settore della cultura si sono scontrate con la chiusura dei musei e delle mostre di ogni tipo e hanno dovuto mettere in atto una vera e propria inversione di marcia: dall’approccio in presenza, con visite guidate già sold-out da sospendere o annullare, all’implementazione di innumerevoli strategie digitali per continuare il dialogo e la relazione con il pubblico.
Anche Theatrum Sabaudiae si è trovata nella medesima situazione, con una serie di impegni che non si riescono ad onorare nei tempi prestabiliti, con incassi mancati e con un programma da rivedere quasi del tutto.
Il periodo primaverile è quello dove si concentrano più attività all’aperto e nei musei con i gruppi e le scuole, e la promozione su cui si è investito nei mesi scorsi non ha chiaramente potuto dare i suoi frutti.
Inoltre, con la Fondazione Musei si è fatto uno sforzo nell’ultimo mandato ricevuto e a partire dai mesi precedenti, per riuscire a offrire visite al pubblico fisse, in modo da garantire il servizio e quindi un impegno costante ai lavoratori anche in caso di un numero limitato di visitatori. Questa novità è stata accolta lentamente dal pubblico, ma ora naturalmente non può essere garantito il servizio.
La consapevolezza dei cooperatori è di dover cambiare appunto le modalità di lavoro, mantenendo però i princìpi saldi del lavoro cooperativo, senza perdere di vista l’obiettivo che è comunque la salvaguardia del lavoro dei propri soci e il focus sulle persone.
L’auspicio è che realtà come Theatrum Sabaudiae possano essere parte attiva nel ripensamento, nell’immaginare soluzioni, nel sognare e concretizzare i sogni di un compartimento che impiega centinaia di persone solo in Piemonte.
È la domanda che abbiamo posto alla fine della nostra conversazione con Massimiliano, che risponde:
“Le difficoltà sono tante, gli imprevisti anche, ma quando sai di essere corretto, rispettoso e trasparente, rispettoso dell’individualità, hai già fatto una buona parte.”
Tipologia di cooperativa | Cooperativa di produzione lavoro |
Settore | Turismo e cultura |
Anno di nascita | 1999 |
Fatturato 2019 | 300.000€ |
Soci | 10 |
Percentuale di presenza femminile | 80% |
Collaboratori esterni | 60 circa |
Sede principale | Torino |
Sito web | www.arteintorino.com |
Social | |
Territorio di riferimento | Piemonte con prevalenza di Torino e provincia |
Incarichi esemplari | Fondazione Torino Musei (Palazzo Madama, GAM, MAO) Borgo Medievale di Torino MAC (Mostra Archeologica di Chieri) Fondazione Cosso al Castello di Miradolo (Pinerolo) |
l progetto Storie di cooperazione nasce per raccontare l’esperienza delle tante e belle realtà che operano nel quotidiano, spesso in silenzio e ignorate dai media. Le Storie di cooperazione sono affidate a Enrico Gentina, che raccoglie le testimonianze delle cooperative e ne scrive la narrazione.