Colora di arancione il mondo: sconfiggi la violenza contro le donne ora, è il titolo della campagna delle Nazioni Unite in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere per l’anno 2021.
Una campagna che durerà 16 giorni, densa di iniziative, dibattiti, sfide.
Quasi 1 donna su 3 ha subito abusi nel corso della sua vita.
In tempi di crisi, i numeri aumentano, come si è visto durante la pandemia di COVID-19 e le recenti crisi umanitarie, i conflitti e i disastri climatici.
Un nuovo rapporto di UN Women, basato su dati provenienti da 13 paesi dopo la pandemia, mostra che 2 donne su 3 hanno riferito che loro o una donna che conoscono hanno subito una qualche forma di violenza e hanno maggiori probabilità di affrontare l’insicurezza alimentare. Solo 1 donna su 10 ha detto che le vittime andrebbero alla polizia per chiedere aiuto.
Anche se pervasiva, la violenza di genere non è inevitabile. Può e deve essere prevenuta.
Inizia così la pagina del sito del dipartimento delle Nazioni Unite che si occupa di eguaglianza di genere e emancipazione femminile.
Quest’anno le Nazioni Unite celebrano i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere dal 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere) al 10 dicembre 2021 (Giornata mondiale per i diritti dell’umanità), sotto il tema globale stabilito dalla campagna UNiTE del segretario generale delle Nazioni Unite: “Orange the World: End Violence against Women Now!”
La retorica in quest’occasione la fa da padrona.
Per sconfiggere la violenza servono leggi, con punizioni esemplari. Senza di questo, non possiamo fare molto.
VERO. Occorre senz’altro un robusto impianto legislativo non solo che sanzioni i comportamenti e le azioni di violenza di genere, ma anche colmino il divario di genere in termini di pari opportunità. In questa direzione, alcuni recenti interventi del legislatore italiano aggiungono importanti, anche se non definitivi, tasselli all’impianto contro la violenza di genere.
Pensiamo al varo della legge 5 novembre 2021, n. 162 “Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, e altre disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo” che introduce alcune significative novità che impattano direttamente sulle imprese. Oppure al reddito di libertà introdotto per le donne vittima di violenza.
FALSO. Certo l’impianto legislativo è importante, ma spesso recepisce e sancisce quello che è un sentire comune di una certa cultura. E su queso dobbiamo ancora fare molta strada.
…Se l’è cercata: bastava non lo guardasse negli occhi
…Beh, certo, se si vestiva diversamente…
…Ma poi, che ci faceva di notte da sola ...
...Era ubriaca…
Queste e molte altre frasi simili sono i commenti ai continui fatti di cronaca nera in cui la vittima (di omicidio, distupro o di una aggressione) è una donna. Non è raro che alla vittima e all’aggressore vengano in qualche modo scambiati i ruoli. L’aggressore diventa colui che è stato tentato, incapace di resistere all’invito implicito della donna vittima diventata ammaliatrice. Un rovesciamento di ruoli che scagiona, almeno moralmente, il carnefice.
Sorvolando su quanto questo tipo di atteggiamento faccia sembrare il maschio carnefice simile a una bestia in preda ad istinti che non sa controllare, questo tipo di commenti e atteggiamenti sono ancora profondamente radicati nella nostra cultura.
E qui, sul piano culturale, molto è in nostro potere. Noi, nel nostro quotidiano, possiamo davvero cambiare le cose.
Confcooperative e la Commissione Dirigenti Cooperatrici hanno lavorato insieme per mettere a punto la Campagna nazionale di sensibilizzazione e informazione #fattisentirecontrolaviolenza.
Messaggi social e momenti di approfondimento su specifici temi saranno le principali azioni intraprese dalla campagna #fattisentirecontrolaviolenza.
Il progetto ha lo scopo di moltiplicare le azioni a contrasto della violenza di genere, per evidenziare il lavoro assiduo e capillare svolto dalla cooperazione per aiutare le donne vittime di violenza ma anche per valorizzare i talenti e il lavoro femminile.
Ogni mese viene posta l’attenzione su un’azione specifica che possiamo immediatamente mettere in pratica nel nostro agire quotidiano.
Crescere, educare le bambine e i bambini senza pregiudizi è la strada per contribuire allo sviluppo di generazioni e di società libere e non violente. Educhiamo al rispetto delle differenze e alla libertà di ciascuno di essere ciò che si vuole.
Dare voce alle donne che hanno subito abusi e violenze. Accogliere le loro storie e, soprattutto, sostenerle nel loro percorso. Per non lasciarle sole.
Storie di donne rinate è un ebook che da voce alle donne. È scaricabile gratuitamente e Sorgenia donerà 1 euro all’associazine Pangea per ogni ebook scaricato.
10 donne raccontano il loro percorso di rinascita. Racconti scritti che sono anche voci e possono essere ascoltate in un podcast qui.
Scegliere la strada della NON violenza e del rispetto è un’opportunità che hai sempre. Non sprecarla.
Proteggiamo le più piccole e i più piccoli. Aiutiamoli a restare fuori dalla catena della violenza.
Le parole danno forma al pensiero ed è per questo che dobbiamo tutti monitorare il linguaggio come un primo campanello d’allarme.
Ma anche, il pensiero si forma con le parole che usiamo. La forza generativa delle parole è potentissima. Allora iniziamo da qui!
Facciamo attenzione ai termini che usiamo, a come li usiamo, a cosa diciamo. Valorizziamo le differenze anche all’interno del linguaggio che usiamo.
Impariamo a riconoscerli per vederli, ascoltarli, parlarne e sconfiggere per sempre la violenza contro le donne. Agiamo ora e coloriamo il mondo di arancione!