Gentilissima dott.sa Laura Castelli,
abbiamo avuto modo di ascoltare dalla sua viva voce cosa lei pensa della cooperazione e del suo ruolo nella società e crediamo di dover obbligatoriamente esprimerle la nostra preoccupazione per riflessioni quali quelle rappresentate e per il luogo in cui sono state rappresentate.
Ieri lei è intervenuta, nel Global Steering Group for Impact Investment (GSG); un movimento indipendente nato nel 2015 per ampliare a livello globale il lavoro svolto dalla Social Impact Investment Task Force (SIIT), costituita sotto la Presidenza britannica del G8 nel 2013. Attraverso il National Advisory Board il GSG rappresenta 34 Paesi, con la mission di promuovere la finanza a impatto nel mondo. Riunisce i protagonisti dell’ecosistema impact internazionale, dalla finanza all’imprenditoria sociale, dalla filantropia al settore pubblico.
Questo contesto rappresenta per l’impresa sociale del nostro territorio e del nostro paese uno luogo estremamente interessante in cui far risuonare e consolidare le policy molto avanzate di cui possiamo essere fieri e che sono portate ad esempio in tutto il mondo come esempio di sostenibilità. La Sua partecipazione, Viceministro con, per la prima volta nella nostra storia, delega all’economia sociale lo sta a dimostrare.
Dietro la sostenibilità dell’impresa sociale lei sicuramente sa che vi è una presenza estremamente significativa della cooperazione sociale che ha scritto e sta scrivendo proprio su questi temi pagine di storia utili a interpretare il futuro che gli ESG ci richiedono e, soprattutto, ci impongono.
Ci chiediamo cosa ha spinto una rappresentante del nostro Governo in carica a rappresentare in quella sede la cooperazione, come un’impresa utile a pagare meno tasse.
Lei ci insegna che i temi dell’elusione e dell’evasione fiscale delle imprese attraversano da tempo molte riflessioni e coinvolge realtà economiche tra loro significativamente diverse per dimensione, ambito di attività e localizzazione dei loro plessi produttivi nonché delle loro sedi legali.
Sicuramente, abbiamo mal interpretato le sue parole e non vi era alcuna intenzione denigratoria in quanto ha affermato, ma desideravo evidenziarle che la scelta cooperativa per centinaia di migliaia di persone, negli ambiti, più diversi, è voluta dire e ancor oggi rappresenta, emancipazione, lotta all’ingiustizia sociale ed economica, affrancamento da modelli economici orientati a svuotare di valore interi territori e intere generazioni di cittadini e in ultimo e più di tutto libertà e democrazia.
Speriamo di non venir ricondotti a “opportunisti fiscali” (materia su cui, viceversa, in molti contesti vi sono professionalità che noi non desideriamo avere e che, per evitare tentazioni, per fortuna non possiamo permetterci). Non lo siamo e chiunque approfondisca le leggi del nostro paese lo sa molto bene.
Confidiamo che il confronto, avvenuto, per tutti gli altri interventi, in una lingua che non è la nostra lingua madre, abbia involontariamente ingenerato incomprensioni e, se così è stato, voglia accettare le nostre scuse.
Nel frattempo, continueremo ad essere orgogliosamente cooperatori e a pagare orgogliosamente le giuste tasse a un paese che amiamo e rispettiamo, nella speranza che possano contribuire a creare un mondo sempre più giusto, accogliente e capace di prendersi cura dei più deboli, valorizzando le competenze di tutti.
La salutiamo con cordialità certi di poter in futuro poter sviluppare dialoghi proficui, magari proprio approfittando di contesti come Torino Social Impact ed il Comitato per l’imprenditorialità Sociale istituito presso la CCIAA di Torino, luoghi che ci hanno visti protagonisti di comuni iniziative sul territorio torinese.
Gianni Gallo
Scarica la Lettera del Presidente Gianni Gallo al Viceministro Castelli