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Confcooperative Piemonte Nord

Pubblicato il 5 Ottobre 2020

La cura e la tutela necessitano stabilità: il flash mob del TESC raccontato dai volontari

Venerdì, esterno giorno, piove. Centinaia di persone ferme in Piazza Castello e sotto i portici di Torino. Non urlano slogan, rispettano la distanza imposta dalla pandemia, sono fermi nella loro voglia di essere visibili, di affermare la loro presenza, il loro impegno. Sono le centinaia di volontarie e volontari che svolgono il Servizio Civile e che hanno aderito alla proposta di flash mob lanciata dal Tavolo degli Enti di Servizio Civile (TESC).

Anche la Confcooperative Piemonte Nord e il consorzio Il Nodo hanno aderito all’iniziativa.

Il racconto di Daria…

Il 1 e 2 di ottobre sono stati fondamentali per i giovani volontari in Servizio Civile della Regione Piemonte.

Grazie all’iniziativa organizzata dal TESC – Tavolo Enti Servizio Civile – abbiamo unito le nostre energie e le nostre forze, anche sotto la pioggia, per far sentire la nostra voce.

Noi ci siamo e diamo il contributo fondamentale allo stato, alla regione e alla città

Riassume così l’importanza del Servizio Civile Universale (SCU) Irene, una tra le centinaia di partecipanti del flash mob. 

La preparazione del flash mob

I preparativi iniziano lunedì 28 ottobre, dove durante il laboratorio, alcuni volontari si sono riuniti per discutere l’essenza del servizio civile e l’impatto che esercita sulle loro vite.

Siccome per me è la prima occasione per incontrarci tutti post lockdown, mentre organizziamo il flash mob ne approfitto per chiedere ad alcuni di loro le motivazione per le quali hanno deciso di diventare volontari.

Perché hai scelto di dedicare un anno al Servizio Civile Universale?

Elisa: Sto svolgendo il servizio presso un Gruppo Appartamento, dove ci occupiamo degli utenti provenienti dalle realtà di disagio e di povertà. A febbraio non ero ancora laureata, ho voluto sfruttare questa opportunità semi lavorativa, principalmente perché attinente al mio percorso formativo da infermiera, e, durante i vari tirocini curriculari, non ho mai svolto attività in quest’ambito. 

Vittorio: Sono un volontario presso il comitato territoriale ARCI di Torino. Ho pensato fosse una bella esperienza ed anche un modo per cominciare ad agire nel mondo del lavoro, poiché vorrei lavorare nel mondo dell’arte e della cultura,  fare il servizio all’ARCI di Torino è una bella opportunità.

10 parole chiave, 10 movimenti del corpo

Nel dibattito che si sviluppa nel corso della preparazione della manifestazione, emergono 10 parole chiave:

adattamento, motivazione, servire, formazione, consapevolezza,
pazienza, comunità, fiducia, cura, crescita

Ad esse, viene attribuita una sequenza composta da 10 movimenti, che esprimono il significato della parola.

Tutti i partecipanti al flash mob verranno suddivisi in gruppi. Ogni gruppo si prenderà cura di una parola e ne dovrà riprodurre i movimenti associati alla parola.

Il pomeriggio di venerdì 2 ottobre metteremo in scena il nostro impegno, dando visibilità alla nostra esperienza e al nostro valore.

Noi, invisibili alla politica e alla gente, riempiremo Piazza Castello, di fronte al Palazzo della Regione Piemonte, con una manifestazione pacifica e silenziosa per dire:

noi ci siamo e ogni giorno siamo a servizio delle comunità, con il nostro impegno, la nostra costanza, la nostra pazienza. Per costruire, insieme, il nostro futuro.

Lunedì sera ci lasciamo carichi di idee e aspettative. Siamo tutti molto coinvolti e non vediamo l’ora di incontrarci di nuovo, per il prossimo appuntamento in vista della mobilitazione, giovedì 1 ottobre, questa volta via web.

Lo spettacolo che ispira

Giovedì mattina, 1 ottobre, tutti i volontari vengono convocati per partecipare a un incontro di formazione generale.

La formazione è parte importante del percorso dei volontari in Servizio Civile Universale. Molto più che obbligo di legge, ad essa sono dedicate 24 ore per la formazione generale (organizzata dall’ente) e molte ore di formazione specifica, realizzate all’interno del servizio specifico in cui è inserito ciascun volontario.

Giovedì l’incontro di formazione parte con la visione in streaming dello spettacolo teatrale “Adamo ed Etica”.

Lo spettacolo teatrale è un dialogo tra l’intelligenza umana, incarnata dal cittadino medio Adamo, e quella artificiale, Etica, fiera creazione di Doc, il Dottore, creata con lo scopo di rendere la vita degli umani più semplice e più felice.

Oltre ai bravissimi attori, sul palcoscenico appare la protagonista assoluta:

La responsabilità della scelta

Adamo affida ad Etica la presa di decisione per tutte le scelte, sbarazzandosi completamente della responsabilità di esse. Ottimo punto di partenza per il dibattito che è seguito la visione dello spettacolo.

Chiara:  è stato uno spettacolo interessante, mi ha fatto porre l’attenzione su quello che è la responsabilità, soprattutto perché molto spesso viene intesa come una costrizione. Invece dovrebbe essere un punto da cui parte la libertà di ognuno.

Tutti siamo responsabili delle scelte che prendiamo, partendo dalle più futili e personali a quelle collettive in grado di cambiare le vite – la scelta di svolgere il servizio civile ne è un ottimo esempio. 

Il giorno del flash mob organizzato dal TESC: Perché sei qui oggi?

Venerdì 2 ottobre, finalmente, uniti scendiamo in piazza per far sentire la nostra voce.

L’appuntamento è alle ore 14, sotto i portici di Piazza Castello, dove in riparo dal diluvio i capigruppo volontari diventati animatori per un giorno, insegnando la coreografia ai colleghi.

Questo flash mob esprime lo stato d’animo di ognuno e del collettivo, cosa che si percepisce dalle risposte dei miei colleghi volontari alla domanda: 

Chiara:  Sono qui con tanti ragazzi e ragazze per mostrare la nostra presenza, dato che i fondi disponibili per il servizio civile stanno diminuendo tantissimo e questo servizio è un contributo al paese e quindi dovrebbe essere finanziato tantissimo. 

Elisa: [Sono qui] Per rappresentare il servizio civile, cercando di far capire il ruolo fondamentale che svolgiamo per la comunità, marcando la nostra esistenza che ritengo fondamentale.

Vittorio:  Sto partecipando perché quando il TESC ci ha proposto di dare visibilità alla nostra presenza, ho pensato che fosse una cosa alla quale non potevo mancare. 

Con la nostra messa a disposizione, svolgiamo azioni concrete per la comunità e per il territorio.

È una presa di responsabilità, un atto d’amore e di solidarietà verso gli altri – cosa che abbiamo dimostrato durante il lockdown e stiamo dimostrando ogni giorno durante questo periodo sfidante della gestione della pandemia.

È soprattutto un’esperienza di crescita, che ci permettere di guardarci intorno, di impegnarci in qualcosa di utile mentre ci avviciniamo al mondo del lavoro.

Per questo motivo e tanti altri,

il 2 di ottobre alle ore 16, bagnandosi non poco, abbiamo messo in discussione la decisione della legislazione dell’emergenza e della legge di stabilità sul taglio dei fondi per i bandi del servizio civile. Con questo gesto rilanciamo la richiesta per un’adeguata dotazione di fondi. 

https://www.facebook.com/SCConfPiemonteNord/videos/660185108267159

Cresciamo come volontari, cresciamo come cittadini

Nonostante la particolarità del periodo che stiamo vivendo, siamo rimasti vigili ai bisogni della comunità, sostenendo con pazienza le lunghe ore di formazione in telematica, spesso lavorando separatamente, ma uniti e per la stessa causa.

In questi primi giorni di ottobre, abbiamo avuto modo di vederci, finalmente, di renderci conto dell’importanza delle nostre scelte e dare il contributo alla conquista della civiltà.

Chiudo questo mio racconto con la lettera della Presidente della Consulta Nazionale per il SCU, Feliciana Farnese, che, per noi, è stato un vero abbraccio solidale.

La lettera di Feliciana Farnese ai volontari in Servizio Civile UniversaleScarica

Rassegna Stampa sul flash mob organizzato dal TESC a Torino

Guarda cosa è successo al flash mob

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