Confcooperative

Confcooperative Piemonte Nord

Pubblicato il 19 Marzo 2020

[parla il presidente] Cooperatori, lavoratori di serie b?

Nulla di nuovo?

Le crisi fanno emergere le contraddizioni e scavano solchi profondi nella società. Quella che stiamo vivendo non si sottrae a questo luogo comune.

Oggi, nel nome di voler tutelare la salute di tutti i cittadini stiamo assistendo a quello che è un primo scontro: quello tra le imprese ed il sindacato.

E questo se è incomprensibile nei settori della produzione dei beni e dei servizi, diventa inconcepibile quando riguarda i servizi alla persona.

Questo è il tema della comunicazione indirizzata dalle Associazioni di rappresentanza del Movimento cooperativo alle Organizzazioni sindacali ed al Presidente del Consiglio e abbiamo spedito ieri come Alleanza cooperativa.

Scarica la lettera inviata dal’Alleanza cooperativaDownload

Purtroppo, potrebbe essere la prima avvisaglia di quello che sta per capitare. Il prossimo scontro avverrà sul tema dei Dispositivi di Protezione Individuale?
E, ancora, vedrà coinvolti su fronti opposti i soggetti che operano nel privato e nel privato sociale in attività sociali, socio-sanitarie e sanitarie e gli operatori della sanità pubblica?

Oggi, forniture già pagate e in consegna alle cooperative sociali, i cui operatori operano sulla frontiera al pari dei colleghi della sanità, sono state bloccate dalla Protezione Civile, che secondo un suo ordine di priorità provvederà a redistribuirle.

Abbiamo già capito che le riceveremo con una tempistica e con un dimensionamento quantitativo insufficiente rispetto a quanto necessario.
Sarà privilegiata la rete del servizio pubblico?
I nostri soci si sono scoperti improvvisamente lavoratori di serie b ed i nostri dirigenti, che hanno per tempo cercato di tutelarli, diventeranno presto agli occhi del mondo dei malfattori che non hanno rispetto per la salute dei loro colleghi?

Ma un altro conflitto è all’orizzonte: ben presto per poter sostenere la struttura sanitaria, verrà proposto ai nostri soci, infermieri ed operatori socio-sanitari, di spostarsi a lavorare nei presidi ospedalieri.

Si lasceranno così scoperte postazioni dove oggi vengono assistiti anziani, disabili e famiglie fragili?

Non ci sottraiamo al compito di servire il paese.

Lo stiamo facendo con tutte le nostre forze e ormai senza certezze; il nostro timore e che non si capisca fino in fondo che oggi è una stagione in cui solo un’azione solidale e condivisa tra tutti gli attori in campo ed un profondo riconoscimento del ruolo di ognuno può permettere di superare al meglio questo momento.

Solo trovando insieme la risposte a queste e 1000 altre domande ci sarà qualcosa di nuovo.

#facciamoinmodochevadabene

Gianni Gallo