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Pubblicato il 17 Marzo 2021

160 anni di unità d’Italia: il Corpo Bandistico Verde Azzurra Città di Galliate li celebra suonando l’inno nazionale

Il 17 marzo si celebra la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Una grande festa in occasione della ricorrenza del giorno di 160 anni fa in cui è stato proclamato il Regno d’Italia.

17 marzo 1861: nasce il Regno d’Italia

Era il 17 marzo 1861, quando venne promulgata la legge n. 4671 del Regno di Sardegna che sancì la nascita del Regno d’Italia.

«Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; … noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861». 

Sono le parole che si possono leggere nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione ufficiale del Regno d’Italia, che fa seguito alla seduta del 14 marzo 1861 della Camera dei Deputati, nella quale è stato votato il progetto di legge approvato dal Senato il 26 febbraio 1861. La legge n. 4671 fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 18 marzo 1861. 

La ricorrenza è stata istituita come festività civile, il 23 novembre del 2012 con la legge n. 222, con l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza e riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso la memoria civica.

I simboli della Repubblica

La Costituzione

Composta da 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali, la Costituzione rappresenta la legge fondamentale su cui si basa lo Stato Italiano.

Nei primi 12 articoli sono contenuti i principi fondamentali, cioè i valori supremi su cui si poggia lo Stato italiano, ineliminabili e irrinunciabili. I valori che definiscono la nostra identità nazionale.

La bandiera tricolore

Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”. 

Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia e la sua bandiera continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra d’indipendenza. Ma la mancanza di una apposita legge al riguardo – emanata soltanto per gli stendardi militari – portò alla realizzazione di vessilli di foggia diversa dall’originaria, spesso addirittura arbitrarie.

Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della nostra Carta Costituzionale. 

L’inno di Mameli

Scritto nell’autunno del 1847 dall’allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro, il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l’Austria.

L’immediatezza dei versi e l’impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell’unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Non a caso Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani – e non alla Marcia Reale – il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese.

Fu quasi naturale, dunque, che il 12 ottobre 1946 l’Inno di Mameli divenisse l’inno nazionale della Repubblica Italiana.

L’inno di Mameli suonato dalla Banda Verde Azzurra città di Galliate

In occasione del 160 anniversario dell’Unità d’Italia, il Corpo Bandistico Verde Azzurra Città di Galliate, nato su iniziativa della cooperativa Verde Azzurra di Galliate, ha suonato l’inno nazionale.

Un appello all’unità di un popolo, sotto l’egida del tricolore. Un richiamo all’orgoglio di un popolo che ha lottato per la propria libertà. L’esortazione a riscoprire le radici della nostra Repubblica e a riscoprire la bellezza della nostra Costituzione.

La storia della Cooperativa Verde Azzurra

In occasione del 75° compleanno della cooperativa Verde Azzurra di Galliate, il suo presidente Italo Fonio ne ha ripercorso la storia in un’intervista.

Nel 1945 poco dopo la Liberazione, a Galliate, come in altre località del nord Italia, si pensò di dar vita a un’associazione che raggruppasse i militanti delle formazioni partigiane di ispirazione cattolica (caratterizzate dal colore azzurro del fazzoletto che i componenti portavano al collo, unito al verde se provenivano dall’esercito), ma che fosse aperta anche a chi non aveva preso parte attiva alla Resistenza, pur condividendone i principi.

Con il coordinamento di Giovanni Marcora, “Albertino” già Comandante Partigiano con Alfredo Di Dio, futuro Ministro dell’Agricoltura, il 29 novembre 1945 fu costituita la Cooperativa Verde Azzurra, finalizzata a supportare l’attività dell’Associazione Verde Azzurra dei Volontari della Libertà, sorta nello stesso anno”. 

Entrambe le realtà assunsero la denominazione “Remo Rabellotti”, in memoria del partigiano galliatese operante nella Divisione Valtoce, veterinario e assistente universitario alla Università Statale di Milano, fucilato dai nazifascisti ad Ornavasso il 14 giugno del 1944. Dopo i primi anni, le attività dell’Associazione vennero ricomprese in quelle della Cooperativa.

La “Verde Azzurra” divenne punto di riferimento e di aggregazione di chi si riconosceva nei suoi principi statutari, gli stessi che hanno caratterizzato l’azione dei fondatori, i Patrioti che hanno servito la causa della libertà militando nelle file del Raggruppamento Alfredo Di Dio.

Nell’ottobre del 2011 è stato costituito il Corpo Bandistico Verde Azzurra Città di Galliate, con l’obiettivo di portare formazione musicale ai giovani e ai meno giovani in una città che da decenni non aveva più una banda.

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